“Servire equivale a ricevere. In questo tempo di impegno la prospettiva da seguire è quella della fraternità, soprattutto da voi che lavorate per dare aiuto ai più bisognosi. Nel servizio svolto a favore dei nostri fratelli migranti coltivate questa consapevolezza”. Con queste parole il vescovo Carmelo Cuttitta ha introdotto il precetto pasquale per i dipendenti della Fondazione San Giovanni Battista, da anni in prima linea nell’accoglienza di titolari e richiedenti protezione internazionale.
“Voi – ha spiegato il vescovo nel corso della celebrazione liturgica tenutasi nella chiesa di Sant’Agata- siete chiamati a prendervi cura di uomini e donne che soffrono in un luogo e in un tempo nei quali non erano proiettati. A tutti voi è affidato il compito di manifestare attraverso il vostro impegno la vicinanza di Gesù. In occasione della Santa Pasqua proiettiamo noi stessi verso la dimensione dell’amore e dell’eternità”.
“Viviamo questa Messa – aggiunge Renato Meli, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – interrogandoci sul senso profondo della Pasqua. Un momento di passaggio per i cristiani tra la morte e la resurrezione. Un passaggio, per noi impegnati nella Fondazione, tra il passato e qualcosa di ancor più bello che sarà il nostro futuro di impegno condiviso. Mi auguro sarà possibile per ciascuno di noi rimuovere il macigno che chiude il nostro cuore e quello dei nostri fratelli per aprirci allo spirito della Pasqua”.
Al termine della celebrazione è stato donato un uovo di Pasqua, simbolo di vita e rinascita, a tutti i bambini figli dei dipendenti della Fondazione San Giovanni Battista. “Un piccolo segno – conclude il presidente – per ringraziare anche le famiglie riconoscendo l’importanza delle nuove generazioni”.