Giornata mondiale dei diritti dei bambini

Il nostro impegno è attivo affinché questi diritti siano non solo parole ma effettiva realtà

Si celebra oggi la “Giornata mondiale dei diritti dei bambini”. Il tema scelto per il 2024 dall’Unicef, “Ascolta il Futuro,” sottolinea l’importanza di un dialogo intergenerazionale. L’Unicef invita gli adulti a prestare attenzione ai desideri e alle aspirazioni dei più giovani, favorendo una partecipazione attiva nel progettare un futuro basato sul rispetto dei diritti universali.

Nonostante i traguardi raggiunti sul fronte dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, non tutti i minorenni hanno le stesse opportunità: le disuguaglianze aumentano, con inevitabili ripercussioni sull’intera società, e c’è ancora molta strada da fare per eliminarle. Su questo tema si è espressa anche l’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti sottolineando l’importanza dell’accesso uguale per tutti ai diritti. Agia ha finanziato progetti di contrasto alla dispersione scolastica uno dei quali la fondazione sta realizzando sul territorio insieme alle scuole di primo e secondo ciclo. A scuola di futuro richiama l’attenzione all’ascolto dei desideri, dei bisogni e i sogni proiettati verso il futuro dei nostri ragazzi.

La Fondazione San Giovanni Battista di Ragusa è impegnata nella tutela dei minori, tema, questo, sul quale è da sempre molto attenta e per cui negli ultimi anni ha intensificato ulteriormente il suo lavoro. Nell’ultimo anno ha infatti promosso progetti educativi “Give me five”, “RiattiviAmo il quartiere”, “Zip”, “100 stelle”, ” A scuola di futuro” e Zero to hero”. Percorsi che vogliono essere argine alla povertà educativa e promuovere l’effettiva attuazione dei diritti di ogni minore.

“A questi importanti lavori – avverte Renato Meli, presidente della Fondazione – preme aggiungere l’attività in alcuni asili della provincia di Ragusa e il consolidato impegno per tutti i minori stranieri accolti nei progetti SAI dedicati alle famiglie di richiedenti o titolari di protezione internazionale e le tante attività ludiche che abbiamo svolto in questi ultimi anni”.

Sono dieci i diritti fondamentali che la Convenzione dell’Onu ha deciso di sottolineare: il diritto a giocare, al cibo, alla casa, alla salute e al benessere psicofisico, all’educazione, al poter crescere in una famiglia, ad avere una nazionalità, all’uguaglianza, al potere esprimere la propria opinione e, infine, il diritto di non lavorare.

“Si tratta – afferma Renato Meli – di aspetti che sarebbe sbagliato dare per scontati e non solo facendo riferimento alle zone povere del mondo. Spesso molti bambini vedono messi a rischio questi diritti anche in realtà apparentemente tranquille come quella in cui viviamo. Il tempo del gioco è spesso messo a rischio dalla mancanza di luoghi e tempi idonei per lo sviluppo di attività ludiche che siano sane e creative. Senza contare lo sbarramento a tutte le attività sportive che richiedono risorse economiche non a tutti disponibili. Il diritto alla casa è spesso minato dal fatto che situazioni di povertà estrema non consentono ai bambini e alle loro famiglie un abitare degno di questo nome. La salute ed il benessere risentono spesso dei problemi legati alla marginalità e povertà sociale di molti nuclei familiari. Anche l’educazione costituisce un rischio se si pensa alla crescente dispersione scolastica e al lavoro minorile sommerso, soprattutto nelle nostre zone agricole”.

Si tratta di elementi problematici che rischiano di far perdere senso anche ai concetti di nazionalità, uguaglianza e libertà di esprimere un’opinione.

“Se guardiamo anche i numeri – prosegue Meli – secondo i dati Istat sulla povertà, in Italia sono più di un milione e 295 mila i bambini e gli adolescenti in condizioni di povertà assoluta: il 13,8% del totale. Mentre le ragazze e i ragazzi che non riescono ad ottenere un diploma di scuole superiori sono il 10,3%. Dati allarmanti, su cui incide la condizione socioeconomica della famiglia di origine e il background migratorio, oltre alla disuguaglianza territoriale e regionale nella possibilità di fruire di servizi e di assistenza sanitaria.

A livello globale, invece i dati Unicef indicano sei paesi in cui i diritti dei bambini vengono gravemente violati a causa di anni di conflitti: Palestina/Israele, Haiti, Siria, Sudan, Ucraina e Yemen. Alla fine dello scorso anno, circa 40 milioni di bambini in queste nazioni necessitavano di assistenza; oggi, con l’intensificarsi dei conflitti – in primis quello israelo-palestinese – questi numeri crescono in modo drammatico”.

“Per tutte queste ragioni – conclude il presidente della Fondazione – crediamo che sia necessario ed urgente attivarsi per sviluppare percorsi concreti che diano a tutti i bambini la possibilità reale di vivere questi diritti ed esercitarli nel pieno di tutte le possibilità. Non si tratta di una semplice azione filantropica, che pure avrebbe una sua ragion d’essere, ma è in special modo un investimento sul nostro futuro. Una società che guarda con cura alle nuove generazioni è una società che costruisce dalla base il proprio benessere. Per questo motivo continueremo nel nostro impegno cercando sempre di leggere i bisogni della nostra realtà e operando affinché la “Giornata mondiale dei diritti dei bambini” possa essere motivo di riflessione ma anche di gioia per tutti i passi avanti compiuti nell’interesse del nostro stesso futuro”.

Condividi su: