Terzo settore, Istituzioni, rappresentanti di categorie insieme per affrontare i problemi legati al fabbisogno abitativo
Siglare un “patto di comunità” che preveda interventi integrati e che sappia coinvolgere tutti gli attori protagonisti. Questo l’obiettivo già raggiunto lunedì 7 nel corso del “Festival dell’abitare” promosso dall’associazione “I Tetti Colorati” e realizzato dalla Fondazione San Giovanni Battista in collaborazione con Open Jobs.
La fase finale del progetto “Inside Aut- Reti e Sentieri Verso l’integrazione” finanziato dal Fondo e Asilo Migrazione e integrazione (FAMI) ha visto riuniti in una tavola rotonda al centro commerciale culturale di via Matteotti il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, ma anche rappresentanti istituzionali dell’Istituto autonomo case popolari, del Sunia, il sindacato degli inquilini e della Federazione italiana agenti immobiliari di Confcommercio.
“La casa, il lavoro, le relazioni positive – sottolinea Renato Meli, presidente della Fondazione – sono i pilastri su cui si fonda la vita di tutti. Sono concetti cardine per ognuno, ancor più se parliamo di persone straniere e fragili. Abbiamo definito questo momento come un “festival” perché crediamo che si debbano affrontare tutte le sfaccettature legate all’abitare: parità di accesso ai diritti e ai servizi del territorio, il lavoro dignitoso e garantito, l’uguaglianza come premessa di ogni azione sociale. È chiaro che un tema così complesso si risolve e si interpreta solo in modo integrato. Per questo oggi diamo vita ad un patto di comunità tra tutte le persone qui coinvolte per prevedere ed agire con interventi non più isolati ma integrati”.
Tante, come detto, le difficoltà del presente. Un fabbisogno abitativo privato che supera ampiamente le necessità del territorio e che svaluta il patrimonio immobiliare. Di contro, una scarsa disponibilità dei proprietari a rendere in affitto le abitazioni, ancor più se a persone in stato di difficoltà sociale o economica”.
“Occorre avere – prosegue Meli – una visione di ciò che è possibile fare e non perdere le occasioni che abbiamo. Dobbiamo collaborare per superare i problemi dello stato esistente e cercare alle domande sull’abitare delle risposte complete e competenti. La casa non è la sola risposta che si può dare a chi ne ha bisogno: occorre anche facilitare le relazioni e sviluppare un senso di appartenenza e di cura reciproci tra gli abitanti di una città. Sono d’accordo con il sindaco Cassi quando afferma che occorre trovare la strada giusta in tempi giusti, senza perdere tempo ma senza avere fretta. Ragusa ha tutte le carte in regola per puntare verso l’eccellenza anche in un tema delicato e difficilissimo come quello dell’abitare. Dobbiamo essere umili e dire che non esistono risposte preconfezionate e semplicistiche. Oggi iniziamo a condividere domande e percorsi che richiedono tempo e passione. Siamo molto felici di aver avviato questo percorso”.