Nel lavoro delle equipe SAI un processo che aiuta a rendere tutti consapevoli del proprio lavoro e del proprio ruolo
Il lavoro di una equipe multidisciplinare ha bisogno sempre di un sostegno esterno. La supervisione affidata allo sguardo di un professionista è la base dalla quale ripartire e grazie alla quale mettere a fuoco i punti di forza e i punti deboli del lavoro sociale. Tutti i gruppi di lavoro dei progetti SAI della Fondazione San Giovanni Battista possono da anni contare su questa supervisione. Non si tratta di controllo psicoterapeutico sullo stato di salute e non è nemmeno psicoterapia di gruppo, ma un processo che aiuta a rendere tutti consapevoli del proprio lavoro e del proprio ruolo.
“La supervisione – spiega Renato Meli, presidente della Fondazione – favorisce il riconoscimento dei talenti del gruppo di lavoro e dei suoi singoli componenti. Noi teniamo molto a che questo lavoro sia svolto in modo competente per promuovere e tutelare il benessere del gruppo, le diverse professionalità messe in campo e, dunque, le persone che abbiamo in accoglienza nei nostri progetti. È importante individuare periodicamente ostacoli e barriere relazionali che potrebbero rendere difficile il raggiungimento degli obiettivi. Questa esperienza ci aiuta a crescere e a vivere al meglio la nostra vita professionale: i professionisti che abbiamo coinvolto ci aiutano a guardare la realtà con occhi diversi e sono una guida per trovare la giusta distanza emotiva in situazioni di complessità”.