“Quando si piantano fiori si raccolgono fiori. Se si seminano spine, spine si mieteranno. Voi mi avete permesso di essere un fiore”.
Sono le parole di Akim, un ragazzo Afghano che molti anni fa è stato accolto in uno dei progetti SAI della provincia di Ragusa. Oggi è passato a trovare i suoi vecchi “amici” che in questo momento lavorano a Comiso, nell’equipe del progetto “Accoglienza Casmenea” gestito dalla Fondazione San Giovanni Battista per il Comune di Comiso.
Una bella sorpresa per tutti gli operatori che hanno accolto Akim e la sua straripante gentilezza. Oggi lui lavora in un’azienda agricola di Acate come responsabile della custodia. Ha comprato casa a Comiso ed è serenamente integrato. Oggi è qui con noi semplicemente per dire “grazie”.
“La visita di Akim – dice Alessandro Guastella, responsabile del progetto – a nove anni di distanza, è stata una bellissima sorpresa e il segno che il nostro lavoro ha dato buoni frutti. Spesso tra noi e i nostri ragazzi si creano legami che trascendono il tempo dell’accoglienza e si tramutano in relazioni autentiche che fanno bene a noi e a loro”.
“Se i nostri beneficiari si ricordano di noi quando di noi non hanno più bisogno – sottolinea Renato Meli, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – allora possiamo avere la certezza di avere lavorato bene con loro e per loro. E questo ci basta per andare avanti con sempre maggiore entusiasmo”.